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Report serata di accoglienza dell’1 Marzo 2021

All’incontro di accoglienza dell’1 Marzo 2021, si sono collegate 38 persone circa, di cui 8 per la prima volta.

Professionisti presenti in videochat: Avv. Carlo PIAZZA, Avv. Patrizia MICAI, Dr. Massimo D’AMELIO.

Le storie, tra le tante:

  • L.P. –  46 anni con figlio di 7 che vive da sempre con la madre in altra regione a 400 km di distanza. Separato da 5 anni, la casa è assegnata dal tribunale alla ex con cui divide il mutuo: lei l’ha messa in vendita perché non l’ha mai usata. La relazione con il figlio è buona quando lo vede, ma la madre fa ostruzionismo e, oltre a produrre frustrazione al padre e sensi di colpa al figlio, ultimamente si accorge anche lei stessa del comportamento disturbato del figlio. Il padre è anche disposto a trasferirsi per stare vicino a figlio, ma è ostacolato dalla madre.
    Gli viene suggerito di chiedere una CTU. Per la casa chiede se, essendo cointestata al 50%, la ex moglie possa venderla.
    Interviene l’Avv. Micai: casa cointestata vuole dire la signora mette in vendita il suo 50% e il marito ha l’opzione della prelazione sul 50%. Bisogna affidarsi al notaio che nell’atto di vendita preveda che la controparte nulla avrà più a pretendere.
  • B.E. –  di Milano, 61 anni, divorziato da due anni con 3 figli di 15, 16, 17 anni per i quali versa circa 800€/mese. Disoccupato da luglio 2019 non versa il mantenimento perché senza reddito. Chiede se in caso trovasse lavoro, lei può chiedere i mesi arretrati?
    Intervento l’Avv. Micai: gli arretrati si pagano, ma suggerisce di fare subito ricorso per chiedere una modifica delle condizioni (nel suo caso con gratuito patrocinio) per l’abbassamenteo al minimo della quota di mantenimento dato che lo stato di disoccupazione è persistente.
  • C.S. – della provincia di Varese, tecnico commerciale, separato dopo 17 anni e prossimo al divorzio, ha 2 figli gemelli di 11 anni. Causa Covid ha un reddito ridotto e vuole chiedere una riduzione del mantenimento. La ex moglie chiede invece una riduzione della frequentazione con i figli come ricatto sllla cifra del mantenimento. Si sono rivolti ad un solo avvocato per entrambi. L’Avv. Micai suggerisce di avere legali diversi per una migliore mediazione.
  • B. L. – Novara, 55 anni, medico, 3 figli uno piccolo e due maggiorenni.  Si accorge del grave errore di aver dato fiducia alla moglie avvocato, la quale però non ha mai praticato fingendo di lavorare, trascorrendo le giornate a fare shopping e/o altro accumulando debiti. A suo carico sono arrivati multe (non ha mai pagato tasse) di diverse decine di migliaia di euro coperte poi dai genitori di lei.
    Ogni mese, tra mutuo e mantenimento, figli, ecc ha spese per 3.700 € e non ce la fa, ora vive dei risparmi. In un contesto familiare apparentemente normale, scopre le menzogne anche dei figli; il primo universitario di giurisprudenza, dichiarava di aver sostenuto diversi esami in realtà senza averne mai fatti.  Con la ragazza di poco più giovane non ha rapporti se non per richieste di denaro. La bambina di 8 anni ha una grave malattia per cui ha iniziato ciclo di terapia (pur la madre contraria) e un grave deficit di apprendimento che la madre non ha mai considerato.
    A breve avrà udienza per modifica delle condizioni di affidamento ed economiche perché non valuttaata l’inattività della moglie. Essendo la moglie avvocato, gli hanno consigliato un tribunale fuori zona (Vercelli). Si consiglia di cambiare avvocato.
    Interviene l’Avv. Micai: “il giudice istruttore fa una modifica solo se ci sono elementi di fatto che sono modificati. Fare ricorso e chiedere la modifica delle condizioni per i mille motivi descritti”. Chiedere un eventuale colloquio con il giudice istruttore (scrivere a: nome.cognome@giustizia.it).
  • C.D. –  di Saronno, non ancora trentenne, non sposato, ha 1 figlio di 3 anni avuto da una relazione interrotta durante la gravidanza. Ottima la relazione con il figlio. In affidamento paritario, versa mantenimento 180€. Lamenta la scarsa attenzione della madre sull’abbigliamento del bimbo sempre poco adatto. La ex era assunta nella caffetteria di cui lui è titolare, e dove ha lavorato per anni. Chiede se può interrompere l’assegno di mantenimento anche stante la pariteticità di tempi. Interviene l’Avv. Micai: anche se la cifra è bassa, può, per reddito ridotto, causa crisi da Covid, chiedere di azzerare il mantenimento, ma il costo dell’avvocato per la pratica costerebbe di più di quanto risparmia, quindi bisogna valutarlo. Sull’abbigliamento: è un problema di tutti i separati, si deve organizzare purtroppo un doppio guardaroba.
  • S. N. –  interviene a nome del figlio che non può partecipare e si prepara alla separazione consensuale. Ha due nipoti, 8 e 6 anni che avvertono il disagio del clima famigliare.
  • H. R. – immigrato ma cittadino italiano da 29 anni, vive in zona Legnano. Attualmente disoccupato. Ci parla dall’auto perché non vuole farsi sentire temendo le reazioni della moglie.  Lei è tunisina, è la mamma dei suoi 4 figli di 9, 8, 5 e 3 anni. La madre non ha mai lavorato e si è occupata solo dei figli. Lui è preoccupato del suo comportamento nell’ultimo periodo: è diventata fanatica delle chat con altre donne all’estero, non parla italiano, ha contatti frivoli ad ogni ora anche notturna. Dice che vuole lasciare la casa e rendersi indipendente, dormono in stanze separate. Ha paura che allontanino i figli e chiede aiuto. E’ stato messo in contatto con L.A., mediatrice della zona, che gli darà sostegno.

Il prossimo incontro di accoglienza sarà Lunedì 15 Marzo 2021 sempre alle ore 21:00 (per i nuovi consigliamo di accedere un quarto d’ora prima).