vai al contenuto principale
SOS separati h24: 335 808 1455 presidente@papaseparatimilano.it

Report serata di accoglienza del 18 gennaio 2021

All’incontro di accoglienza del 18 Gennaio 2021, secondo appuntamento del nuovo anno, si sono collegati in 42, di cui 9 per la prima volta.
Professionisti presenti in videochat: Avv. Carlo PIAZZA, Avv. Mila MONTI, Dr. Massimo D’AMELIO

Le storie, tra le tante:

M.D. – Papà da due mesi, separato, non ha riconosciuto il bambino perché la madre non vuole che lo riconosca (mentre lui lo desidera), perché pensa che se lui la riconoscesse e poi scappasse il figlio avrebbe un cognome di qualcuno di sconosciuto. La madre decide tutte le scelte del bambino e il padre vorrebbe condividerle. Consiglio: valutare attentamente la situazione sia sotto l’aspetto legale (riconoscimento) sia sotto l’aspetto relazionale (psicologo).

A.M. – Separato (non sposato), ha una situazione complessa e non ancora definita circa gli accordi economici e di frequentazione. Ci aggiornerà più avanti.

M.M. – Lavora saltuariamente e ha una situazione complicata a casa. Sposato da 4 anni con 3 figli piccoli, è visto in cattiva luce dai parenti della moglie, ma in particolare della suocera. Hanno approfittato della sua partenza (un mese è andato lontano per trovare la madre che non sta bene) e la moglie gli ha detto che avrebbe abbandonato il tetto coniugale. Il vicino di casa che è il compagno della suocera, si sostituisce a lui come padre ai bambini, con ricatti, abusi, minacce e violenze. Lei non lavora, e ha il reddito di cittadinanza.
La moglie gli ha fatto capire che per il bene dei bambini, lei vorrebbe tornare con lui. Ma lui non sa bene come fare e come difendersi dalla famiglia di lei. Sono fisicamente divisi per tali motivi. Ha bisogno di un avvocato. L’associazione sta cercando un avvocato dalle sue parti per dargli un progetto di difesa e di riconoscimento dei suoi diritti di padre.

D.A. – di Milano, è vicino ad un accordo con la madre tra avvocati, sia sull’aspetto economico che di frequentazione. Però prima di firmare la moglie ha cambiato avvocato e chiesto il doppio del mantenimento con minori frequenza di vista al padre. Il Giudice ha invece poi accettato quanto da lui proposto sia economicamente, addirittura estendendo le visite rispetto alla richiesta.
A fronte di questa situazione, alla quarta visita il figlio ha iniziato ha dire che non voleva vedere il papà. In questa situazione, anche a causa di una temporanea assenza lavorativa dall’Italia (in cui comunque ritornava ogni due settimane per stare con il figlio anche se con perdita del pernotto infrasettimanale), al suo ritorno viene citato dalla madre perché non avrebbe rispettato le visite. A questo punto il giudice aumenta il quantum economico per il calo delle visite (lui nel frattempo era stato trasferito a Roma sempre per lavoro pur rientrando sempre per vedere il figlio) e, soprattutto, concedono alla madre l’affido esclusivo. Agli astanti ciò appare poco comprensibile.
Il figlio continua a non riconoscerlo e non vuole stare da solo con lui.
Gli si consiglia di intraprendere un ricorso in appello quanto prima, eventualmente con uno degli avvocati specializzati dell’associazione, e di intraprendere un percorso personale con uno psicologo per riprendere al più presto il rapporto ottimale con il figlio.

R.A. – ci aggiorna sulla sua situazione, si era fatto vivo nella scorsa primavera.
Separazione molto conflittuale, con un figlio. La madre è psicologicamente instabile. Esposti, lui la denuncia per atti atti persecutori impedendogli anche il lavoro. La madre persegue la ricerca di uno sfruttamento economico di lui, e gli viene impedito di vedere il figlio.
Riceve pure una falsa denuncia per maltrattamenti.In corso del processo di separazione, ottiene maggiori tempi con il figlio, con 12 pernotti, con la presenza dei servizi sociali. Nonostante questo ostacola il rapporto con il figlio. Fa un’altra richiesta al giudice tutelare. I sevizi sociali si attivano, ma non servono a nulla. Viene assolto da accusa per maltrattamenti.
La madre continua ad accusarlo, ad esempio per una (finta) mancata comunicazione di otite del figlio inesistente. Lui rispetta perfettamente l’accordo come unica possibilità di tutelare il figlio e la sua genitorialità. I legali della madre sembra che siano atti solo ad aumentare la litigiosità e il conflitto.
Con l’iscrizione alla scuola materna, in cui i tempi si conciliano meno con i suoi orari lavorativi, è preoccupato che lei possa accusarlo di mancata flessibilità e quindi di impedirgli di lavorare.

A.F. – A seguito di una relazione con una donna non italiana per 12 anni (non sposati) ha un figlio che ora ha 7 anni. La donna presenta problematiche psichiatriche, depressione etc…, ma “l’amore non guarisce”. Quando il figlio aveva 4 anni anni la madre iniziava a dormire nel letto del figlio, , di giorno prendeva il bambino e correva a visitare degli amici senza dire nulla a lui. Avendo libero accesso reciproco ai cellulari, scopre una chat tra lei ed il marito di una sua amica (62 anni), in cui si scrive che il figlio di 5 anni fosse aggressivo sessualmente nei confronti di lei, durante le notti; l’amante chiede di portare il bambino da lui. Scoppia lite. la situazione in casa diventa insostenibile.
Lei sottrae denaro, partono denunce. Lui viene buttato fuori da casa e non vede il figlio, mentre la magistratura non interviene. Poco prima dell’udienza della separazione lui trova registrata una telefonata dell’anno prima in cui la moglie parla con l’amica di quello che faceva la sera prima, inducendo il figlio a toccarla, filmandolo. Dopo 11 mesi di CTU, pur con queste evidenze, lui viene sottoposto agli incontri protetti.
Il giudice quindi autorizza la madre a partire per il suo paese nativo, nel quale lei chiede la totale interruzione dei rapporti con il padre. Non lo vede neanche a Natale quando la madre non ottempera alle disposizioni del giudice di portarlo in Italia, quindi lui si reca in quel paese.
Ora sta richiedendo ai servizi sociali in loco un monitoraggio dei diritti di visita. In questi ultimi giorni passati con il figlio, lui scopre che continuano a fargli frequentare la coppia di amanti.

R.S. – ha una bimba di quattro anni e mezzo, ad aprile avrà prima udienza per la separazione consensuale. Vede la figlia a weekend alterni e la sera dopo il lavoro. E’ sul filo tra negoziazione e giudiziale e non sa bene come procedere. Buon rapporto con l’altro sorella di lei e dialogo con il papà, che gli associati hanno sottolineato essere importante da coltivare proprio per cercare di mediare da un altro angolo e con altre persone esterne.

 

Il prossimo incontro di accoglienza sarà lunedì 1 febbraio 2021.