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Report serata di Accoglienza del 3 Maggio 2021

All’incontro di Accoglienza del 3 Maggio 2021, si sono collegate 39 persone circa, di cui 7 per la prima volta.

Professionisti presenti in videoconferenza: Avv. Jacopo PISTORELLO, Ass. Soc. Lorena ARRIGONI.

Le storie, tra le altre:

R.L. – di Pavia, 42 anni in corso di separazione dopo 22 anni di matrimonio. Ha due figli di 6 e 3 anni.
Negli ultimi tre anni la relazione di coppia non va bene, con diversi fattori di stress. Dalla nascita della figlia nel 2017, la mamma non sta bene e cambiano casa per andare in una più grande in costruzione, andando ad attenderne la disponibilità in una casa in affitto. In questo periodo la relazione ha subito un collasso. Cerca comunque di recuperarla perché sono molto legati (fin dall’adolescenza) e si trasferiscono nella nuova casa. Anche per lavoro per sopportare i costi della nuova casa lui rimane in settimana meno presente sui figli. Nella estate dello scorso anno lei decide di separarsi, e si presenta con un accordo di separazione irricevibile, che non gli permetterebbe neanche di mangiare. Consiglio di prendere un avvocato e pensare a dover sostenere una causa giudiziale.

S.B. –  Per un paio di anni tra 2018-19 ha lavorato all’estero e con questo allontanamento la situazione familiare è degenerata. Ha due bimbe piccole, la madre gli ha proposto assurde richieste economiche. Ha lasciato la casa, inizialmente la compagna gli ha proposto un affido su tempi paritetici ma poi ha cambiato idea per avanzare una richiesta economica di mantenimento.
In cerca di un avvocato.

G.I. – Della provincia di Pavia 40 anni non sposato, con una figlia. Un storia non lunga, durata pochi anni, dopo la nascita della figlia la mamma è andata a vivere con lui. La madre aveva gi’ una figlia di 11 anni di una precedente relazione e in ottimo rapporti con il padre. Dopo un po, lei ha iniziato a manifestare diverse insicurezze e la relazione finisce. Termina la fiducia reciproca e sono in giudiziale.  La mattina ha la baby sitter, il pomeriggio non può tenere la figlia per il lavoro, dunque la figlia sta con lui e la madre la va a prendere a casa sua alle 23 o anche oltre per portarla casa. Strazio perché la bambina viene svegliata e portata nell’altra casa. In giudizio ha ottenuto week-end alterni. Vuole risolvere la problematica della doppia casa, gli si suggerisce di chiedere che sia lui a poter stare nella casa della madre ad accudire la figlia mentre la mamma è fuori.

D.F. – Sposato da 22 anni con due figli di 19 e 14 anni. La madre ha un storia familiare difficile, affidata a diverse famiglie ed è sola e fuori di casa da quando aveva 19 anni.
Ultimi 10 anni drammatici, in cui lei diventa molto litigiosa ed aggressiva. Separato da 1,5 anni prima di andare davanti ad un giudici.
Dal 2007 fa l’insegnante per essere presente ai figli. Negli ultimi due anni lei lo minaccia anche con coltelli e i ragazzi hanno presa coscienza della situazione avendo assistito anche. I figli non desiderano stare con la madre nella casa coniugale ma non hanno altra scelta in quanto gli spazi della casa del padre sono limitatissimi.
Ora ha trovato un sottotetto da 30mq (da 350 € al mese) non distante da dove abita lei con i figli nella casa coniugale  (vicino a villa santa dove abita lei con i figli) e poi glie lo ha detto.
Lei lo ha aggredito di fronte ai bambini.
Sono arrivati ad un accordo per la questione economica anche se non permette al padre di poter vivere decentemente. Lui guadagna 1.450€ e deve pagare mezzo mutuo (300) + deve pagare 350 di affitto e 400€ come assegno di mantenimento. Non ha soldi per un avvocato ma per Isee non riesce ad avere il gratuito patrocinio.

L.R. – Non è sposato, ha un figlio di 1 anno. Lei (americana) è stata sola per 8 anni dopo che l’ex marito olandese l’aveva picchiata.  Compie atti di autolesionismo dopo discussioni, lui le rimane accanto perché vuole aiutarla. Figlio nato durante il lock down, lei non vuole un aiuto tipo baby sitter. La storia è andata peggiorando e lei lo vuole mandare via di casa, utilizzando un avvocato che lo apostrofa sulla scala del condominio, viene anche chiamata la polizia ma senza che la madre osi con una falsa denuncia.
Lui ha lasciato l’appartamento e le chiede, tramite avvocato, 800€ di mantenimento per il bambino. La mamma è benestante mentre lui è in affitto.

R.R. – della Tunisia sta in provincia di Pavia, ha avuto un bimbo con donna rumena che lavora nel consultorio del paese. Si sono lasciati perchè la donna aveva una relazione clandestina con un agente di polizia vicino di casa. La donna non intende più fargli vedere il bambino nonostante il tribunale abbia indicato che la frequentazione debba essere decisa dai Servizi sociali e questi hanno deciso per i fine settimana alternati. Lui ha sporto diverse denunce, ma c’è una continuità tra la madre e gli assistenti sociali. Ha una udienza del penale nei confronti della madre tra un anno. Intanto i servizi sociali gli hanno chiesto di ritirare le denunce. Non riesce a vedere il figlio, ma non è molto chiara la storia che potrebbe avere dei risvolti che sarebbero da chiarire. L’Associazione si metterà in contatto con il suo avvocato per capire meglio e dare supporto.