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Report serata di accoglienza del 2 novembre 2020

La riunione in videoconferenza ha avuto 31 collegamenti.

Abbiamo avuto l’assistenza dei professionisti: Dr.ssa Alessandra COVA dell’Associazione Perseo, Avv. Jacopo PISTORELLO, Dott. Massimo D’AMELIO.

Tra i tanti interventi interventi, ne riportiamo alcune storie in sintesi:

A. A. – 38 anni della provincia, immigrato in Italia da 15 anni prima come esule politico poi con permesso di soggiorno illimitato. Ha una figlia di 6 anni, avuta da una donna tunisina con cui ha rotto la relazione ancor prima della nascita della figlia, comunque riconosciuta. Parla italiano correttamente, ha studiato ma in Italia non ha titolo di studio riconosciuto e sta studiando per la licenza media. Fino al 2019 ha lavorato senza contratto perché senza cittadinanza (licenziato, assenza di diritti); per la sopravvivenza e il mantenimento della figlia sfrutta le sue doti di musicista.
Matrimonio fatto in Italia grazie alla cittadinanza della ex moglie, la quale ha chiesto il divorzio al Tribunale tunisino e per questo il Tribunale italiano ha bloccato la pratica. L’avviso della procedura gli è arrivata con una lettera scritta in arabo difficilmente traducibile, perchè l’arabo è una metalingua e l’interpretazione è spesso diversa tra le diverse aree geografiche. E’ assistito da una avvocato con gratuito patrocinio. Ha bisogno di un legale con conoscenza del diritto internazionale. E’ messo in contatto con Dott. D’Amelio.

G. G. –  48 a. della provincia di Milano. Ora impiegato dopo anni di lavoro in campo assicurativo. E’ ritornato in associazione dopo un mese. Divorziato con una figlia che vive con lui, denunciato più volte dalla ex, ha subito 3 processi per maltrattamenti, lesioni ed è stato assolto.

R. L. –  Nel 2018, viveva in furgone. Ha fatto percorso psicologico prima con la sua ex compagna poi da solo, presso una nota associazione di aiuto. Convive da separato in casa con la ex e tre figli di cui uno maggiorenne.

G. M. –  45 a. della provincia di Milano, poliziotto con due figlie gemelle di 11 anni che vede 2 notti a settimana nella settimana spettante. Separato da giugno, ha accettato una finta consensuale per poter vedere le figlie e non andare in giudizio. La sua ex molto gelosa e facile alla violenza, ha aggredito e picchiato la sua nuova compagna mandandola all’ospedale.

M. V. – medico di Sanremo. Sposato nel 2008, lei è della provincia di Padova si trasferisce a Sanremo dove nasce e vive loro figlio, ora di poco più di 10 anni. La mamma decide di tornare nel padovano dove scopre che ha una relazione con un pregiudicato. Il figlio vorrebbe stare con il padre che vede ogni 15 giorni ma solo se lui si reca fino a Padova in quanto il giudice ha collocato il figlio presso la madre. Ha un pesante problema economico anche perché per errore è stato trascritto in sentenza che i figli sono due e quindi il mantenimento è duplicato. L’errore dei due figli viene corretto ma non la cifra del mantenimento doppia (700 euro mensili).

M. C. – 54 anni. impiegato dopo molti anni di responsabile tecnico e contatti con clienti. Ha una fuglia di 20 anni con cui sta ricucendo dopo separazione da una ex relazione di 30 anni. In depressione, è in terapia dopo essere stato lasciato dalla nuova compagna, contemporaneamente con crisi lavorativa e cause con fratelli per una eredità.

A. D. – donna, 54 anni, tecnologa alimentare in settore GDO a Milano. Una figlia d 12 anni che vive col padre a Legnano e la frequenta molto poco. Preoccupata per la figlia che non la vuole vedere, che si è abituata a stare con la nuova compagna del padre dal carattere difficile. Ha chiesto percorso psicologico di coppia ma lui rifiuta e manipola la figlia che si ribella ogni volta che le si propone.  La valutazione/diagnosi alla figlia è stata contestata dal padre e rifiutata dal giudice.
Per decisione dell’avvocato versa 250 euro/mese per la figlia oltre agli extra. Lavora part-time, ha una malattia cronica che non le permette di avere prospettive diverse, vive nella casa coniugale ma intestata all’ex compagno che l’ha messa in vendita e che dovrà lasciare a breve. Dopo due anni di separazione andrà in giudiziale. Consiglio: cambiare avvocato e rivedere la quota di mantenimento.