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Incontro con candidati sindaco di Milano

RELAZIONE DELL’INCONTRO IN VIDEO CONFERENZA CON I CANDIDATI SINDACO DI MILANO 23/09/2021

Su 13 candidati alla carica di sindaco di Milano hanno risposto al nostro invito e partecipato all’incontro in quattro e precisamente:

  • Margareta Florea nella lista Socialisti Giorgio Goggi
  • Maria Sole Brivio Sforza a nome del candidato Luca Bernardo (Destra)
  • Layla Pavone candidata per il Movimento 5 Stelle
  • Marco Muggiani candidato per il Partito Comunista Italiano.
  • Hanno inoltre aderito e partecipato:
  • Laura Molteni consigliere uscente della Lega (Destra per Bernardo)
  • Filippo Barberis consigliere uscente PD per Beppe Sala.
  • Il sindaco uscente Beppe Sala ha risposto con una email che non poteva partecipare per impegni presi.

L’incontro è stato introdotto dalla nostra socia Renata Cauli che ha presentato la natura e gli scopi delle associazioni promotrici (Famiglie Separate Cristiane, Papà Separati, Donne nella separazione) e condotto dal giornalista Gigi Sironi, con un vissuto di separato.

Iniziamo con due dati Istat per fotografare la situazione:  le separazioni in Italia sono 5 milioni (più dell’8%) su una popolazione di 60milioni, questo trend è in crescita; Il Comune di Milano conta oltre 300.000 separati su 1.300.000 abitanti (circa il 25% della popolazione). Numeri importanti che non comprendono la grande quantità di separati che non essendo sposati non rientrano nelle statistiche e anche quelli che per motivi economici resistono a vivere da separati in casa.

Politici e amministratori spesso non hanno un quadro completo della situazione illustrata in conferenza, i presenti hanno recepito la valenza sociale del problema, ma hanno dato risposte e soluzioni vaghe.

Sulla situazione dei separati serve approfondire e lavorare, serve un piano di intervento a lungo termine per offrire soluzioni e risposte.  Gli slogan elettorali del governo della città, ci raccontano di una Milano europea, produttiva e socialmente avanzata, ma nei fatti Milano non regge il confronto con altre realtà anche vicine a noi come la piccola Desio (41.600 abitanti), dove pochi giorni fa è stata inaugurata la “casa dei papà separati”, realizzata in un  immobile sequestrato alla criminalità organizzata. Anche Mazara del Vallo (51.600 abitanti) ha uno spazio dedicato, a Milano, questa volontà è mancata? Perché nessuno ci ha mai pensato?

Sui bisogni dei padri separati, queste sono state le risposte e proposte che abbiamo raccolto.

Maria Sole Brivio Sforza, delegato del candidato Luca Bernardo, ha parlato di “fattore famiglia”, come l’adozione di nuovi parametri per fornire aiuti  e case a tariffe agevolate (con i bandi) superando  lo sbarramento delle soglie d’esenzione previste dall’Isee.

Come associazioni riteniamo che il principio sia corretto, ma questo criterio sembra lontano dalla realtà e difficilmente applicabile per i tempi della burocrazia.  Molti genitori, durante la separazione si ritrovano da un giorno con l’altro fuori casa, (c’è perfino chi è costretto a dormire in auto…)  nessuno di loro può attendere  i tempi lunghi dei bandi e del Comune nella speranza di vedersi assegnare una casa popolare.

Layla Pavone, Mov.5 Stelle, dice  di conoscere bene il dramma dei separati; cionondimeno il programma del Movimento 5 Stelle non fa cenno alcuno alla soluzione dei problemi, ma avanza solo la proposta di indire un referendum consultivo con cui chiedere ai milanesi se sono favorevoli a destinare ai papà separati il 60% degli immobili sequestrati alle mafie.

Come associazioni apprezziamo l’iniziativa che senz’altro contribuirebbe a sensibilizzare l’opinione pubblica, ma i tempi indefiniti di una consultazione non portano a soluzioni nell’immediato.

Laura Molteni (candidata Lega), consigliere uscente, ha ricordato che si è sempre battuta per la bigenitorialità e che in questi anni è stata promotrice dell’iniziativa che ha permesso di inserire i padri separati nel piano di sviluppo triennale del welfare del comune di Milano. I “papà separati” come categoria di soggetti da sostenere. La Molteni riferisce che il piano triennale c’è e le risorse economiche pure. Si tratta di soldi già a bilancio che potrebbero essere utilizzati nella prossima legislatura, ma per farlo servirebbe un progetto…

Marco Muggiani (PCI) propone di rilanciare il ruolo dei  Consultori pubblici come punto d’ascolto sul territorio e di istituire una Cassa mutualistica comunale per aiutare categorie fragili e persone in difficoltà che hanno bisogno di un alloggio. La Cassa potrebbe finanziarsi attraverso un’imposta comunale a carico delle imprese edili che realizzano e vendono immobili.

Margareta Florea (Socialisti Lista Goggi) ha competenze e ruolo istituzionali nell’ambito della sanità pubblica e ha fondato un’associazione che ha lo scopo di promuovere i valori della solidarietà.  Afferma di condividere il principio della bigenitorialità e ha promesso (nel caso venisse eletta) di adottare il principio della concretezza.

Filippo Barberis (PD x Sala) ha partecipato a titolo personale.

Come persona e come consigliere comunale è stato molto vicino alle nostre associazioni tanto che ha promosso e ottenuto che venisse riconosciuto il valore culturale e l’impegno di 30 anni con l’assegnazione dell’Ambrogino d’Oro 2020 consegnato al presidente Ernesto Emanuele. Barberis sulla bigenitorialità mette in evidenza tre  aspetti fondamentali:

  • cultura (superare atteggiamento discriminatorio verso i separati)
  • formazione (uno degli strumenti è certamente il corso per assistenti sociali presentato al Comune di Milano dalle nostre associazioni)
  • servizi (sportelli di ascolto, registro della bigenitorialità, risposte all’emergenza abitativa e un piano di alloggi da destinare ai separati, con l’obiettivo di offrire loro spazi adeguati per frequentare i figli).

Daniele Nahum, PD per lista Sala, candidato al Consiglio comunale.

Non potendo essere presente alla conferenza ha voluto dare il suo contributo al confronto. Articola il suo impegno per i separati mettendo al primo posto la realizzazione del Registro della Bigenitorialità.  Propone anche l’idea di un convegno a Palazzo Marino (nei primi mesi dall’insediamento della nuova Giunta) per sensibilizzare politici e opinione pubblica sui temi e le problematiche legate al vivere dei papà separati.

CONCLUSIONI

Facendo un bilancio conclusivo, siamo stati ascoltati e  dai candidati abbiamo avuto il feedback di una comunione d’intenti soprattutto sull’importanza del Registro della bigenitorialità. Il problema dei papà separati (che interessa un quarto della popolazione milanese) va affrontato con maggior attenzione. Su questo tutti concordano e hanno dato la loro disponibilità ad occuparsi dei nostri problemi anche se resta ancora il limite di portare amministratori e politici a conoscere e comprendere in pieno gli aspetti legati alla vita da separato. Tanti problemi grandi e piccoli, ostacoli e difficoltà da superare, da quelle economiche alle psicologiche, dalle umiliazioni verso i figli al disagio sociale… Tutti aspetti della vita di un separato che spesso per vergogna o timore restano sommersi.

Quando una famiglia si spacca, servono risposte veloci e urgenti, serve un occhio attento e un orecchio capace di ascoltare che Milano finora non ha avuto. Non ascoltare questo bisogno, non affrontarlo cercando di dare risposte significherà continuare a pagare l’ alto costo sociale delle separazioni in continuo aumento, costi sociali che vanno a ricadere sui figli che sono il nostro domani e il nostro futuro.