I 10 “comandamenti” per la tutela dei minori nelle crisi familiari
I principi qui sotto riportati sono il punto di partenza per una discussione seria, che metta “veramente” l’interesse del minore al centro di una riforma del diritto di famiglia:
- Tempi paritetici di presenza dei figli minori presso entrambi i genitori se richiesto da almeno un genitore.
- Mantenimento diretto dei figli: ogni genitore provvede direttamente alle spese ordinarie dei figli quando sono con lui/lei e, proporzionalmente al proprio reddito, per le spese straordinarie (secondo un protocollo definito a livello nazionale).
- Disponibilità della casa familiare al legittimo titolare del diritto di godimento della stessa.
- Diritto dei figli a conservare rapporti significativi con i parenti di ogni ramo genitoriale, i quali hanno diritto di ricorrere autonomamente in tribunale.
- Diritto prioritario dei figli di rimanere nel luogo dove sono cresciuti in caso di trasferimento abitativo di uno dei genitori.
- Obbligo per i genitori di presentare (meglio congiuntamente o anche separatamente) un “PIANO GENITORIALE” per i figli minori: modalità di frequentazione (secondo tempi paritetici), scuole, cure mediche, etc.
- Ricorso alla coordinazione genitoriale e supporto psicologico per figli minori attraverso i “gruppi di parola”, in caso di elevata conflittualità familiare ed in sostituzione del collocamento dei minori in struttura protetta. Informazione preventiva su “Mediazione familiare” e su “Accordo standard di separazione”; ciò come già operativo da qualche anno presso la IX sezione del Tribunale di Milano, di Roma e di altre città.
- Collocamento dei minori fuori famiglia solo in caso di gravi ed accertate situazioni di pericolo (modifica art 403 c.c.); possibilità di contradditorio e impugnabilità immediata dei procedimenti esecutivi; precedenza del collocamento presso parenti ed affini; trasferimento di competenza al tribunale ordinario.
- Doppia residenza anagrafica dei figli presso entrambi i genitori.
- Istituzione di tavolo di lavoro permanente, tra istituzioni e associazioni, per la verifica dell’attuazione ed evoluzione delle norme, incluso: applicazione delle linee guida nazionali, verifica percorsi formativi e valutativi delle figure professionali coinvolte, controllo dell’attuazione nei tempi definiti delle “quote azzurre” giudici, assistenti sociali, CTU, rilevazione e pubblicazione statistiche su affido condiviso.
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I 10 COMANDAMENTI – DOCUMENTO COMPLETO CON NOTE A PRECISAZIONE
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