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I 10 “comandamenti” per la tutela dei minori nelle crisi familiari

I principi qui sotto riportati sono il punto di partenza per una discussione seria, che metta “veramente” l’interesse del minore al centro di una riforma del diritto di famiglia:

  1. Tempi paritetici di presenza dei figli minori presso entrambi i genitori se richiesto da almeno un genitore.
  2. Mantenimento diretto dei figli: ogni genitore provvede direttamente alle spese ordinarie dei figli quando sono con lui/lei e, proporzionalmente al proprio reddito, per le spese straordinarie (secondo un protocollo definito a livello nazionale).
  3. Disponibilità della casa familiare al legittimo titolare del diritto di godimento della stessa.
  4. Diritto dei figli a conservare rapporti significativi con i parenti di ogni ramo genitoriale, i quali hanno diritto di ricorrere autonomamente in tribunale.
  5. Diritto prioritario dei figli di rimanere nel luogo dove sono cresciuti in caso di trasferimento abitativo di uno dei genitori.
  6. Obbligo per i genitori di presentare (meglio congiuntamente o anche separatamente) un “PIANO GENITORIALE” per i figli minori: modalità di frequentazione (secondo tempi paritetici), scuole, cure mediche, etc.
  7. Ricorso alla coordinazione genitoriale e supporto psicologico per figli minori attraverso i “gruppi di parola”, in caso di elevata conflittualità familiare ed in sostituzione del collocamento dei minori in struttura protetta. Informazione preventiva su “Mediazione familiare” e su “Accordo standard di separazione”; ciò come già operativo da qualche anno presso la IX sezione del Tribunale di Milano, di Roma e di altre città.
  8. Collocamento dei minori fuori famiglia solo in caso di gravi ed accertate situazioni di pericolo (modifica art 403 c.c.); possibilità di contradditorio e impugnabilità immediata dei procedimenti esecutivi; precedenza del collocamento presso parenti ed affini; trasferimento di competenza al tribunale ordinario.
  9. Doppia residenza anagrafica dei figli presso entrambi i genitori.
  10. Istituzione di tavolo di lavoro permanente, tra istituzioni e associazioni, per la       verifica dell’attuazione ed evoluzione delle norme, incluso: applicazione delle linee guida nazionali, verifica percorsi formativi e valutativi delle figure professionali coinvolte, controllo dell’attuazione nei tempi definiti delle “quote azzurre” giudici, assistenti sociali, CTU, rilevazione e pubblicazione statistiche su affido condiviso.

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I 10 COMANDAMENTI – DOCUMENTO COMPLETO CON NOTE A PRECISAZIONE

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