(a cura di Nicola Saluzzi)
I Separati ottengono il sostegno dei politici per la revisione della legge 54 sull’affido condiviso perché nei tribunali non viene applicata.
Milano, 15 marzo 2016.
“Prendiamo congiuntamente l’impegno di far modificare la legge perché nella sua applicazione è un fallimento”.
Questa è la conclusione della Sen. Emanuela Baio, relatrice della legge 54/2006 sull’Affido condiviso, l’On. Luisa Santolini, già presidente e coordinatrice del Forum delle Associazioni familiari che nel 2006 si sono battute, in stretta collaborazione con Papà separati Milano e Famiglie separate cristiane per la sua approvazione.
Ha concordato su queste conclusioni anche l’On. Elena Centemero, deputato e neo Presidente della Commissione Equality and Non Discrimination del Consiglio d’Europa.
Sono fuori dubbio l’importanza e l’innovazione che la legge 54 ha introdotto nel diritto di famiglia, che, peraltro, come hanno ricordato le due autorevoli parlamentari, nel 2006 era stata approvata con i voti di ogni schieramento politico.
La legge ha definito che l’affido deve essere congiunto, riconoscendo il principio della bigenitorialità, ha legittimato il ruolo dei nonni, ha normato circa l’assegnazione dell’abitazione coniugale ai genitori.
A dieci anni dall’entrata in vigore, le storie che i Papà Separati raccontano sono di giudici pronti a favorire la figura della madre “a prescindere” (95% dei casi), discriminando i padri senza preoccuparsi delle conseguenze sui figli.
E’ stato un incontro molto vivace quello organizzato dalle Associazioni Papà Separati Milano insieme a Famiglie Separate Cristiane lo scorso 7 marzo a Milano, moderato da Luciano Moia, capo redattore di Avvenire, che, nell’anniversario della legge, ha voluto fare il punto sulla sua applicazione.
Un appuntamento importante in cui i Separati hanno raccontato storie di ingiustizie quotidiane che chi non le ha vissuto stenta a crederci, hanno manifestato tutta la loro indignazione su come vengono trattati gli affidi nei tribunali italiani che aggiungono sofferenza ai genitori, prevalentemente ai padri, e ai i figli, alimentando il senso di impotenza e di frustrazione nei riguardi delle istituzioni e in particolare della politica che in questi dieci anni non si posta la questione di fare una verifica sulla applicazione della legge.
Anche il sociologo Francesco Belletti, già presidente del Forum delle Associazioni familiari ha ribadito che il problema sta nella mancata verifica dell’applicazione come è previsto per altre leggi per le quali il Parlamento chiede un report periodico della Commissione competente.
La promessa dei politici intervenuti, Baio, Santolini e Centemero, di impegnarsi per la revisione e miglioramento della legge è accompagnata dalla richiesta di un’indagine conoscitiva sula condizione dei Separati e dei loro figli e sulle conseguenze sociali ed economiche cui vanno incontro dopo le sentenze dei giudici che, come richiesto a gran voce dai Separati, dovrebbero fare maggiore attenzione nell’esercitare il loro potere e accedere ad un costante aggiornamento formativo.
Relatori e platea si sono dati appuntamento a tra un anno, ma non si aspetterà il 2017 per far sentire la voce di chi combatte ogni giorno per mantenere vivo l’affetto verso i figli in dissenso con i giudici.